L’edificio  del  Terminal Internazionale per  la nuova  Aerostazione di Roma, inaugurato nel 1961, deve il suo layout architettonico, funzionale e strutturale al felice connubio  fra il celebre ingegnere Riccardo  Morandi e gli architetti Zavitteri, Luccichenti e Monaco. Il disegno accurato dei pilastri e della trave riecheggia le partizioni e le forme massicce dell’architettura classica esprimendo dettagli  di raffinata qualità come, ad esempio, le giunzioni diagonali fra gli elementi di trabeazione; a questa  struttura fanno da controcanto le ampie aperture interamente vetrate  intervallate da esili profili metallici.Le soluzioni progettuali individuate per la riqualificazione della facciata del Terminal nell’ambito della gara ad invito promossa da ADR si basano su due principi fondamentali fra loro fortemente integrati: la volontà di operare un ripristino e una valorizzazione dello schema compositivo e delle peculiarità formali originarie e la contestuale esigenza di mettere in campo soluzioni caratterizzate da elevati livelli di innovazione tecnologica.Le azioni di reinterpretazione degli elementi in chiave di innovazione tecnologica si attestano principalmente sulle partizioni vetrate della facciata, al fine di restituire piena visibilità e massima trasparenza al fronte principale impiegando soluzioni che perseguano una profonda attenzione al comfort per il passeggero, inserendo nuove funzioni e interessanti opportunità ispirate ai temi della “passenger experience”.

L’aspetto dirimente assunto nell’interpretazione dell’ambito di intervento ha riguardato il significato concettuale profondo della “soglia”, inteso non solo come limite fisico dell’edificio che segna il passaggio  fra interno ed esterno ma rivestito  di un ruolo fortemente simbolico di transizione e contatto fra mondi differenti seppur attigui e connessi. L’operazione di dilatazione tridimensionale della soglia si coniuga in maniera efficiente con gli obiettivi  di valorizzazione degli elementi identitari della struttura e di recupero della trasparenza della facciata: gli elementi vetrati, realizzati con grandi lastre monolitiche si scostano dal piano verticale per allinearsi con opportune alternanze all’angolazione degli elementi dei pilastri, ricreando spazi di transizione in cui esterno ed interno appaiono  compenetrarsi. Lo scostamento delle bussole di ingresso in corrispondenza dei pilastri, dettato dall’esigenza di ripristinare l’originaria leggerezza del fronte vetrato senza l’aggiunta di elementi aggettanti consente di liberare e valorizzare le forme pure della struttura portante L’attuale interconnessione fra il terminal 3 e il terminal B, realizzata negli anni ’90 su progetto dell’architetto Zavitteri, (uno dei progettisti del Terminal 3) è stata interpretata come un colto omaggio riferito ad alcune fra le principali opere di Riccardo Morandi, per tale motivo la proposta progettuale ha attentamente preservato alcuni elementi formali di tale soluzione pur promuovendo gli obiettivi di potenziamento percettivo e funzionale degli spazi di connessione interna.In particolare si è operato mediante una semplificazione della struttura della grande  fontana  rimuovendone i tamponamenti ciechi  e  conferendo anche a questo  ambito elevati livelli di trasparenza e luminosità.Gli interventi di riqualificazione individuati si basano, pertanto, su concetti profondi ed innovativi che mirano ad individuare i valori prevalenti dell’edificio e ad esaltarne la straordinaria flessibilità  che  ne consente,  ad oltre  50 anni dalla realizzazione, di caratterizzarsi come elemento peculiare ed identitario dell’intero  sistema aeroportuale.

 

Dettagli

Località
Fiumicino
Committente
AdR Aeroporti di Roma
Anno
2014